mercoledì 16 settembre 2009
giovedì 30 luglio 2009
I would be an EmoMetal!
Quando si dice 'prendere esempio dai miti del passato': beh, non vi pare anche a voi che il cantante dei W.A.S.P., nel video di Wild Child, è uguale a Bill Kauliz dei Tokio Hotel? o meglio, viceversa, che Tom Kauliz si è ispirato ai W.A.S.P.? (Certo, gli appassionati del heavy metal probabilmente sentiranno un po' di prurito in questo momento, ma il mio accostamento è del tutto innocente...!). E d'altronde, chi può dirlo, magari un sentimento emotional era lì lì sul nascere quando il bassista, schiacciando una vespa, in sua memoria ha proposto di chiamare così la band? Ma quante sciocchezze, queste sono sole leggende metropolitane, sicuramente messe in giro da un white anglo-saxone protestant, ormai stufo di fraintendimenti, stanco che alla porta della sua chiesa minimal bussassero i poco graditi fan metallari (We Are Sexual Perverts!!! Wauaaaoaoaoaooaoahhh!). Sorrido a immaginare invece le due band a una jam session (o ad un incontro di box?), chissà cosa accadrebbe? Con Bill che si passa la cera ciocca per ciocca, lacrimando da un occhio solo, come Brooke di Beautiful (così sostiene una mia amica) o come un Pierrot, che anzi, forse suona più emo, e con vicino i W.A.S.P. che bevono birra e... E forse finirebbe semplicemente così.
E ora bambini, tutti a nanna, sta per cominciare Drive-in.
mercoledì 29 luglio 2009
Ritorno dal buio profondo
Ciao a tutti, resuscito dopo un po' per la mia lettrice più assidua del Friuli Venezia Giulia trapiantata a San Giuliano Milanese ;-). Da ora in avanti forse sarò un po' meno simpatica, non sono più scortata dai carcerieri cinesi e quindi la mia verve per la sopravvivenza sarà forse un po' più opaca... ma speriamo anche di no. Beh, intanto per oggi possiamo ripartire con i gossip: Loredana Bertè è fuori dai gangheri perché la sua casa le da qualche problema. Gli amici (i miei) mi telefonano o mi essemmessano per chiedermi spiegazioni, dato che in tv (qualcuno sostiene addirittura al telegiornale) l'hanno veduta fuori di senno, nella sua denuncia contro l'immoralità (in difesa del bene e del male) del nostro amministratore e dei vicini troppo perbenisti. Povera stella però! E' vero che è un po' pazzarella, però intenerisce vederla inveire da sola contro il condizionatore che non va più e gli operai che se ne sono andati via tutti, verso altri lidi. Dove le acque sono più calme. Già me la vedo, riposto il cacciavite dopo l'ennesimo tentativo di riazionare la ventola, riprendere ago e filo e attaccare qualche paillettes luminosa a uno dei suoi tanti cappelli.
domenica 10 maggio 2009
Se il mondo fosse una discoteca io sarei l'Ape Regina
Siamo ormai giunti al capolinea di questo viaggio durato quasi sei mesi. Non sono tanto d'accordo con Morgan, "gli inglesi sono gentiluomini, se si eccettua il colonialismo". Direi piuttosto che sono una genia forte, capace di sopravvivere al freddo e al gelo, che mangia per nutrirsi; e per rimediare alla qualità del cibo ci si disinfetta con l'alcol. No, non è un paese che fa per me, marchigiana volgare, cresciuta tra i saggi di mare di campagna ed erba Spagna. Poi certo, io sono finita nella Calabria inglese, probabilmente il sud è differente. No, proprio non potrei vivere in un luogo che si fa 12 mesi di inverno, arriva il mio bisogno di caldo, di tanto sole e tanto mare, dei negozi di Cattolica, le pizzerie, le passeggiate in P.za del Popolo la sera, dopo cena o dopo il cinema. Le discoteche, mi basta sapere che esistono, a Pesaro non ci vado mai, quasi non servano. L'altra sera sono invece salita alla consolle con i ballerini hip-hopfunky(dog-a)raggae-(muffin); non potevo stare lì con loro ma mi hanno fatto ballare e dopo i plausi mi hanno congedata.
Sono felice di tornare, con belle soddisfazioni. Prima di partire non avrei mai creduto di essere in grado di scrivere un essay di 2500 parole (in inglese)! Mi dispiace solo di non riuscire ad andare da Dummet. Oxford è troppo lontana da Leeds, 6 ore con la corriera e il treno costa troppo. Sarà ormai un'altra volta, cioè mai più. Gli scriverò, magari verrà a trovarmi a Milano. Comunque grazie a Michael faccio sempre bella figura con quelli della Facoltà di Fisica. Anche con un chimico, stavolta però perché conoscevo i Gang of Four.
E comunque sono stata allo storico Fenton, il mitico pub della scena musicale di Leeds dei fatidici ur-post-punk. E ho voluto conoscere il mitico proprietario del locale, colui che ha conosciuto di persona tutta quella conventicola di ragazzini cresciuti a botte e birra, sognando i sintetizzatori.
Alla fine di tutto, sarò però lieta di non sentire più Xiaho Yong, Men Yon-li, Sampei, Zhan Zaho e Goku, Gighen e Shiro, liberarsi le faringi dai catarri in eccesso ad ogni ora del giorno. E poi, ora, potranno friggere a piacimento (come hanno sempre fatto d'altronde...). L'altro dì mi stavo cucinando un petto di pollo. Siccome io non uso condimenti (pulito, alla piastra) Yong si è preoccupato e molto gentilmente mi ha offerto le sue spezie-barbecue. Gesto apprezzato ma no grazie. Tutto odora di agrodolce e olio di semi, mangiare scondito è il mio rito zen, che mi purifica da tutti i mali del mondo. Amen. Loro si preoccupano, sanno che vado in palestra tutti i santi giorni, mangio scondito, sono very thin e forse troppo in forma per loro. Comunque giovedì scorso mi sono arrabbiata perché hanno lasciato l'acqua stagna nel secchio per mesi. "Ma lo sapete voi che non è igienico!?!". Loro, come gli inglesi, sono abituati al Batterio, e per questa ragione non si ammalano mai.
E cinesi a parte, anche l'Inghilterra è tutta unta e tutta fritta.
sabato 7 marzo 2009
Di quelli che la notte
What night, what terrific birthday! La discoteca (disco-pub, meglio) era grandiosa! Finalmente un locale con della bella musica. Perché il Subculture mette l'hardcore mi hanno detto. Questo posticino è invece un cantuccio speciale. E sono tutti inglesi! E abbiamo conosciuto (finalmente!) gli inglesi. Perché era il mio compleanno e ci si poteva permettere di essere scemi (solo col compleanno infatti...). Tutta la musico che adoro era lì!!!
E allucinata dal verde smeraldo di questa terra di un cielo grigio senza ombre "Ian Curtis ti vedo ovunque!"
Anche le ragazze. Ne ho vista una, giusto l'altro giorno, era Ian Curtis con le tette. E i capelli lunghi, biondi, ondulati.
Ho comprato degli abiti favolosi qua, dove JDL costa poco, non come da noi. Il mio abitino XS blu, con le stringhe di tulle e fibre elastiche sulla schiena; le calze sono un Max Mara di stock quindi £ 2,00 e le scarpe gli stivaletti grigi a £ 12,00. Com'ero rocker l'altra sera!
E non so se era l'ubriacatura ma ho passato almeno mezz'ora a spiegare a un inglese la storia della musica punk nel suo paese. Come si fa!!?! Se un inglese mi chiedesse "Do you know Albano? Mina? Nada? I CCCP? Gli Equipe 84?" Sì, li conosco!!! Io non dico di sapere la storia totale, ma un pochettino... Capisco che è raro vedere chi si legge in spiaggia un libro intitolato AnarkoPunk, specie poi se usi le fiale dell'Arval per abbronzarti...
Io non sono un'esperta di musica. Ma tanto, e tanto ancora sto imparando, grazie alla musica.
giovedì 5 marzo 2009
Porno Pop-Porno... Genio mica tanto!
Stavo pensando ad un possibile video per John de Leo. Guardo allora i vecchi film, alcuni effetti semplici ma speciali. L'importante è essere cauti nello scegliere le proprie linee perché se l'antico mito sovrasta il nuovo lavoro irrompendo con tutta la sua carica iconografica si rischia allora di fare un lavoro vintage, quindi ovvio e banale, al sapore di naftalina.
Meglio allora i video-clip di travestiti tedeschi che cantano su uno sfondo viola con attorno una corona di fiori cantando in italiano (bisogna aspettare la seconda strofa perché si capisca che stanno cantando in italiano...).
Bisogna seguire l'esempio de il Genio che hanno fatto fare un video totalmente ispirato a Vivre sa vie di Jean-Luc Godard, che allora, preferisco vederlo come un'intera citazione. Ed è così sicuramente, se proprio vogliamo fare filologia del video-clip. Perché è identico all'originale (in tutto e per tutto) e perché Godard è troppo famoso e perché Vivre sa vie è un cult; e perché lei in un punto preciso fa un riferimento bello chiaro, quando canta "guardandomi (negli occhi)" con la "r" moscia: alla francese.
mercoledì 4 marzo 2009
New Blood
L'altro giorno al corso di Film Music abbiamo fatto lezione su The Saturday Night Fever. Che film grandioso. Di un'energia unica! La dance, la musica dance!!! Bee Gees, gli Abba... Con le scritte in rosso sullo sfondo: che l'idea quella di presentare il film con la presentazione dei pezzi!
Sto leggendo qua e là un po' di riviste di musica. Questa settimana "Artrocker" presenta una manciata di giovani artisti che vogliono entrare nel sistema della musica. E sono molto interessanti. La rubrica, New Blood, ha i Micron 63, Esser, i Casio Kids e i Chew Lips. I primi fanno musica strumentale, elettronica convulsa senza melodia; dall'altro lato Esser è stato paragonato a Phil Collins come artista pop e lui nega. Purtroppo non sono riuscita ad ascoltarlo. Mi sono piaciuti molto sia i Casio Kids che i Chew Lips. I primi fanno una musica molto calda e agitata, percussioni molto ritmiche e qualche accordo semplice che si ripete, creando molto spazio tra il suo ripetersi e le percussioni. E' una musica da disco-pub o discoteca ancora meglio. Nei Chew Lips è una ragazza a cantare, con una bella voce, e se anche loro restano appesi alla base ritmica del remixed.
Che dire, Bravi!
lunedì 2 marzo 2009
"Unknown Pleasures"
Gita fuori porta a York. Carina, piccolina; tanti negozi, tante idee. Una scampagnata piacevole con gli amici. Ma farò di meglio. Attendo la stagione mite. Un mio grande desiderio dal principio di questa esperienza è ripercorrere la storia della musica del fatidico '77. Neanche a dirlo, domenica mattina conosco un ragazzo alla fermata del treno. Aveva i capelli lisci, lunghi appena sopra le spalle e le gengive un po' ritirate. Era simpatico e aveva con sé un cagnetto, un incrocio (forse) tra un pechinese e un bassotto, secondo Pier, di nome Sidney. Poi ci ha raccontato di averne a casa un altro, femmina: ebbene si chiamava Nancy. Come sprofondare nel giro di pochi secondi in tutta l'Inghilterra tatcheriana dei Sex Pistols, Joy Division, Slaughter & The Dogs, The Fall, V2, The Negatives, Buzzcocks... Alcune tragedie, diventate poi mito. E come si può non ricondurre tutto questo al gothic? Non mi riferisco tanto al goth punk, o all' heavy metal che per certi versi si rifanno al gotico nella maniera più banale e posticcia diventando altro, più simile semmai all'hard rock anche se con una coscienza totalmente diversa. Qui si tratta di vero spirito gotico closer ed intimo. Vaghi timori, malinconie devastanti senza un'origine evidente, l'inquietudine più nervosa (nevrotica) e nevrastenica, tanto per fare un giro di sol, che i grandi romanzi di genere hanno ricondotto alla superstizione religiosa, fantasmi e incantesimi. E allora mi vedo Ian Curtis, in un fantasma di tanti anni fa, col suo viso scarno dagli occhi celesti, aggirarsi ramingo e senza pace nei dintorni di Cheshire e Macclesfield, fino Manchester, la grande città che l'ha ammaliato e lo ha fatto perdere completamente. Fascino e perdizione di quel che resta di una città industriale.
Ti riconosco nei rami piegati e nelle lapidi grigie piantate nel verde più verde che mai.
martedì 24 febbraio 2009
Canta, canta canterino, tutta la notte e al mattino, non fermarti! Dibodue- dibudua!
Che figura! Sono appena rientrata e ho trovato i miei coinquilini tutti ridenti che mi hanno detto "Eh, ma tu canti! Ti abbiamo sentito cantare la notte!!", "Oh, I'm very, very sorry!!", "No, we've funny!". Poretti... Chissà fino che ora mi hanno sentito... Per me la notte è eterna, prima delle tre non vado a dormire mai e può capitare che canti...! Non pensavo. Loro si portano le donne in camera la notte e non ho mai sentito niente, da ciò ho dedotto che non mi avrebbero neppure sentita cantare. E dire che stavo anche attenta a non cantare forte! Come fo adesso? Come faccio senza cantare? Devo aspettare di uscire per la strada!
sabato 21 febbraio 2009
Sanremo, Sanremo, Sanremo!
Come dimenticarsi di quel Sanremo 2001 che ha fatto conoscere i Quintorigo all'Italia! Che nostalgia, che magnifica apparizione. Parteciparono con Bentivoglio Angelina! un pezzo davvero formidabile oltre che indimenticabile. Sì perchè i Quintorigo, con John De Leo (prodigio della natura...), front-man del gruppo, facevano musica colta: e non solo dal punto di vista musicale. Base jazz, violini taglienti come i clavicembali del Kantor, la voce di Leo era un intero film di Tim Burton con addosso il frack di Fred Buscaglione, il testo un reading di Stefano Benni. Troppo, troppo per un'Italia che ama Albano, che vuole Albano e compra i suoi vini. Se un giorno girerò mai un film vorrei John De Leo al mio fianco. (Poi Domenico-Domez e Luis-Rosati tenetevi pronti che 'ste 'state si lavora!)
Adesso il gruppo non esiste più. John De Leo continua la sua sperimentazione con profitto e interessantissimi risultati. Nelle interviste registrate la sua voce e il suo accento romagnolo ricordano con immensa dolcezza gli intervistati da Pasolini in Comizi d'Amore, come se la sua voce fosse metallica di natura e anche al naturale vibra come in un microfono. Quell'uomo è un genio, è un artista completo, nel senso rinascimentale del termine. Oppure, ricordate Grigio? Che pezzo! Non puoi non innamorarti di quella voce su quelle note. Come il Vincenzo Vivaldi, di casa Radcliffe, che si invaghì di Elena di Rosalba solo sentendo il suo canto nella chiesa di San Lorenzo a Napoli, forse sotto gli auspici di Boccaccio e di Fiammetta che proprio in quella chiesa si accese il loro amore... Grigio vagabondare, nella ragione niente soluzione... Ah, l'ironia non ci prende alla sprovvista è come una pioggia estiva che ci bagna in mezzo al mar! Che ci guarda naufragar, che m'è dolce naufragar, che ci guarda naufragar!
C'è gente sempre uguale ad altra gente
Che delusione. Pietà. Ha vinto Sanremo web Buongiorno gente! Ma no perché sono di parte, ma perché è la solita lagna stile Pausini, terribile!! Anche dal punto di vista dell'immagine sta qua non ha niente di fresco, di giovane, di nuovo, di esaltante: è la classica ragazza giovane che si veste da troione per tirare su il morale ai vecchiotti senza speranza; oppure rappresenta un modello per la casalinga tipo che tra un pavimento e l'altro, col grembiule sporco di farina, si guarda Uomini&Donne della De Filippi. Basta!!! Questa è l'Italia di Berlusconi. Ma quanto erano meglio i Malamonroe (che sono comunque arrivati secondi)! Un po' di evoluzione, che diamine! Il problema non riguarda purtroppo solo la musica ma le immagini e quindi le idee (di cui sono portatrici le immagini): le idee degli italiani, l'immagine che piace agli italiani.
Almeno sono contenta che ha vinto Sincerità tra le proposte giovani, la ragazza è proprio un bel tipo e anche la canzone non è niente male.
Si sa che questa Ania di Buongiorno gente venderà un sacco di cd agli stessi che hanno rivoluto Albano sul palco dopo l'eliminazione (e quindi col ripescaggio).
Non è un caso che Albano sia stato preferito agli Afterhours.
Italia mia, quanto sei tamarra!!!
E quindi senza speranza.
Era uno spirito infame e bardato di stizza
"Ho sentito raccontare che, talvolta, dei fantasmi sono apparsi agli uomini per annunciar loro la morte. Com'era delicato da parte loro venir da tanto lontano per darci l'allarme!" (Blair)
Oggi comincio. Tira un gran vento e ho finito stamattina di leggere Il Monaco, però nella versione di Artaud perché l'ultima copia di Lewis me l'ha soffiata un tale che aveva telefonato in Mondadori per prenotarsela. Ma perché è così difficile a Milano accaparrarsi le opere gotiche? Posso solo ordinarle via internet (come ho già fatto per molti testi) perché qui a Leeds non c'è gran che nelle librerie, solo nelle biblioteche, che è già qualcosa. Purtroppo non so ancora così bene l'inglese da poter leggere a tutta velocità un testo di narrativa. Si leggono bene quelli di critica ma perché le parole a loro difficili sono quelle facili per noi perché quasi tutti latinismi.
A volte però, devo dire, belle idee sono venute fraintendendo il testo (e io di sfondoni ne prendo taaanti!), per cui, chissà se non esce qualcosa di buono anche da un romanzo in inglese? Per ora sto leggendo i racconti della Gaskell e sto ancora aspettando che qualcuno bussi alla mia porta. Shelley è sempre lì che mi aspetta e lo sa che dovrà aspettare ancora, quando tutto il puzzle sarà al completo e la grande Factory gotica di questa grande famiglia potrà essere raccontata (shh... inventata!). La mia piccola e provvisoria collana per ora sarà di tre volumi soltanto. Poi si vedrà. Magari non ne viene fuori niente di buono. Ma intanto disegno e magari è anche ora che incominci a buttare giù qualcosa di scritto.
(Il vento sussurra che devono essere pronte le bozze per la fiera di Bologna... )
sabato 14 febbraio 2009
Stasera non ho canzoni da dedicarvi
Sono tornata a casetta, ma solo per una settimana. Venerdì ho viaggiato dalle 7,30 di mattina fino le 18,30: nationalexpress (Leeds-Londra) A6 (Londra-Stansed) e Stansed-Milano. Tutto per il risparmio, anche se il ritorno farò Milano-Manchester e Manchester-Leeds con il coach.
Beh, diciamo che ho risparmiato un sacco. I voli diretti costano intorno i 230,00 euro solo andata, e con il mio sistema ho pagato circa £20,00 il coach Leeds-Londra, £10,00 l'A6 (navetta Londra-Stansed Airport) e 56,00 euro il volo Londra-Milano. Per il ritorno mi sono invece lasciata consigliare un Milano-Manchester, 58,00 euro, più il treno (£21,00) che collega Manchester con Leeds. Ancora i famigerati voli a 5,00 euro li devo vedere, però è effettivamente facile ed economico spostarsi al giorno d'oggi.
Ieri sera sono andata in un pub con Steven e Allie. Entrambi americani, lui non ho ancora capito, mi pare sia dell'Ohio, lei invece della California. Sono contenta di uscire con loro, almeno posso allenare nel miglior modo il mio quotidiano listening, anche se all'inizio pensavo che mi chiamassero per senso di pietà. Il pub era un po' fuori della solita portata, ma comunque vicino. Si va per la periferia, così si vede il vero suburb, e pensare che Leeds è tutta così. Le case sono tutte piccole e basse e per certi versi è impressionante vederne tante allungarsi per una certa area. C'è un piccolo campo da attraversare, qualche lampione, poi si arriva ad una stazione di benzina. Mi sembrava tutto molto americano, mi sentivo correre tra le pagine di Carver e le sue strade fatte di niente, piccoli giardini, più o meno trascurati e benzinai. Appunto. E sempre al buio.
Qui a Leeds sono tutti più piccoli di me, la media dei miei amici è 22, 23 anni. Io ne compio 26 il 6 Marzo ed è per me già un piccolo trauma. Però la differenza non si sente (forse perché sono io in minore) e tutti spalancano gli occhi quando dico la mia età perché mi danno tutti o quasi poco più che una diciannovenne. Come quando vado all'ospedale e i gli infermieri mi chiedono se sono maggiorenne.
Comunque, Steven mi stava dicendo, un po' spavaldino, che ogni tanto fuma; io ovviamente l'ho sgridato. Gli ho detto che prima di smettere ho fumato per circa sei anni una media di 15 sigarette al giorno. Vedo lo shock di tutti. Poi mi accorgo che forse il mio fifteen aveva le sue estremità un po' troppo brevi. Brevi quanto un fifty.
giovedì 12 febbraio 2009
Pronto, buongiorno è la sveglia!
Mi è saltato l'ennesimo adattatore. Il sesto. Ne compro un altro, mi sono detta, carico giusto i cellulari e domani, dopo la doccia, potrò asciugarmi i capelli!
No.
Non funziona di nuovo.
E alle mie amiche sì. Why?
Tra l'altro vivo con tutti uomini e neanche, dico, annoverarne almeno uno, uno soltanto, con qualche nostalgia sessantottina o marleyiana!?
-"Sorry, could you lend your hairdryer?"
-"What? Noouu! I'ven't!" Alzando gli occhi alludendo alla propria crapa rasata... mmmh, effettivamente...
Cosa faccio. Prima di tutto bestemmio. Ne uso una sola a ripetizione che menziona il grande capo: e che valga per tutte le altre! Vado poi alla reception del residence, con la neve che scende dal cielo, due gradi sotto lo zero e, ovviamente, i capelli bagnati. Lamento la mia sesta vittima ma non avevano l'asciugacapelli. Mi resta solo di andare al flat di Rut, che avevo bidonato la sera prima per andare alla partita di football. Le ore 10,00 erano abbastanza mattutine.
Suono, mi apre il suo coinquilino di colore (rasato completamente) che visibilmente avevo buttato giù dal letto: "Rut?" mi indica la porta, ma ci provo lo stesso "Do you have an hairdryer no? ...no, mmh, ya, 'm sorry!"
Neanche a dirlo, storce la bocca e torna a dormire.
Pronto, buongiorno è la sveglia! cantavano i Pooh, ma ormai lì mi sa che mi odiano tutti... A parte gli scherzi sono tutti molto carini con me, non potevo trovarmi meglio e sono tutte persone stradisponibili.
Io invece sono stata yellata nell'elettricità. A questo punto mi basta non morire nel sonno per un cortocircuito. Morte infelice, quasi come quella di Cirano.
martedì 10 febbraio 2009
Bon Apetit!
"Perché qua le segretarie, le impiegate e le addette agli sportelli sono tutte belle, simpatiche e sorridenti mentre quelle italiane (vedi l'Accademia di Brera) sono peggio delle streghe e son pure stronze? Il caso vuole che le ragazze più giovani (e quindi carine) della segreteria di Brera sono anche quelle intelligenti e simpatiche."
Dev'essere un principio proporzionale. La ragazza del mio dipartimento, Design, è una farfalla! Non ostante avessi non poche complicazioni con il mio piano di studi, e conseguenti difficoltà con la lingua, lei come una viola di campo ha risolto tutto. Le ho dovuto dare un bacio alla fine. Deliziosa! Le ho detto che gli italiani se la sognano una così. Poi me la sono piantata, nel caso fraintendesse le mie espansioni di gioia. Ed ora non ho più problemi di burocrazia! Grazie a dio! Ora posso riprendere i miei studi!
Vi racconterò invece un po' della giornata di ieri. Premetto che da domenica non sto molto bene, così ho fatto una bella spesa da Morrison (cfr. Ipercoop). Ho comprato un formaggio ai mirtilli, davvero buono, che è una specie di pecorino poco stagionato, poi garlic bread, purè già pronto (costava meno delle patate), salamino al pepe, due bistecchine di carne bianca favolose, una al pepe e l'altra alla salsina rossa (non saprei definirla), Pringles, verdure, una salsina di gallina e mais e infine il pane. Bona. Mi viene fame adesso. Lunedì giornata faticosa. In mattinata sbrigo le ultime questioni burocratiche, vado a studiare, esco dalla biblioteca alle 20.30. Fuori nevica. Non sto molto bene, non vedo l'ora di rientrare. Mi cucino due etti di fusilli con bacon e pomodorini, un filo d'olio, lascio la pasta nella pentola perché non entra nel piatto. Camera, pigiama, Chi l'ha visto scaricato da You Tube. Manca solo il rutto libero.
Suona la sirena anti-incendio.
Prendo il Mac e filo di fuori insieme a tutti gli altri sotto la neve.
Qualcuno aveva fumato in camera.
Vabbè, fortuna che avevo finito di mangiare: però non ho visto il seguito della scomparsa di Giuseppe Garillo, se è vivo o l'hanno ammazzato non me l'hai poi detto nessuno.
ps: non esiste qua un'espressione simile al nostro "Buon Appetito", indice della cattiva fama culinaria inglese, anche se qualche anno fa è stata prelevata dal francese quella di "Bon Apetit". Se avete ancora qualche ricordo di scuola o di lezioni di inglese fate caso che nella Unit dedicata al restaurant la coppia di tamarri ordinava da mangiare - scassando i marroni al cameriere - e poi immediatamente chiedevano il bill.
domenica 8 febbraio 2009
Il Principe disse: "Votatemi, e sarete anche voi parte di tutto questo!"!
I Malamonroe sono riusciti a passare la selezione e sono tra i 30 finalisti. Ma non è finita. Di finalisti ne vogliono solo 10, così la votazione continua. Tanto di questo è accaduto grazie a voi tutti, voi, vivaci sognatori, che generosi state collaborando a un grande progetto che riguarda tutti, la Musica.
La generosità porta sempre guadagno, in tutte le sue forme.
Non vedo l'ora di vedere la Fiorani su quel palco, insieme a tutti gli altri. Sarà emozionatissima, saranno emozionatissimi e forse vinceranno. Siete proprio bravi, cari ragazzi miei, e mi sa che il panino con la porchetta ha fatto bene un po' a tutti noi. E pure l'aria bona de Urbin.
Votate amici, aiutiamoli a realizzare il loro grande sogno! E' semplice, è come l'altra volta: basta inviare un sms al 48444 scrivendo W140 (si possono inviare fino a 10 sms al giorno), oppure chiamando solo dal numero fisso 16477, seguire le istruzioni e digitare 140 (senza la W che precede il numero stavolta).
Ele Fiora, non vedo l'ora di vederti lassù!
STASERA è DECISIVA!! C'è tempo fino mezzanotte!
sabato 7 febbraio 2009
Fra la via Emilia e il West
Oggi ho trascorso un vero pomeriggio inglese. C'era la partita di rugby contro l'Italia.
C'hanno stracciato (mi ha detto poi stasera Guglielmo...).
Il cinese a £6 "mangituttoquellochepuoi" era chiuso e abbiamo pranzato in un pub in periferia: fish and chips and cyder.
Tra l'altro da notare che nello Yorkshire dinner è il pranzo e la cena è il tea. Mentre nel resto d'Inghilterra il lunch è il pranzo, ecc.., il resto lo sapete già.
Buono buono, io fino ad ora ho sempre mangiato benissimo, non mi spiego perché l'Inghilterra ha questa brutta fama culinaria?!?
Somiglia un po' tutto al pane con la porchetta.
Finiamo il dinner e inizia la partita (miseriaccia mi sa pure che mi hanno inculato i soldi). Pronti, noi italiani, mano sul cuore, Inno di Mameli. Io canto forte, me paria d'esse un tenore! Una parte di me, che voi tutti cari amici conoscete bene, appartiene ad uno scaricatore di porto che me l'ha lasciata in custodia: la taverna, la birra, cantar vocentone, il boccale in mano, le carte, il biliardo e il grezzo puro e semplice. Come il pane con la porchetta. E' tutta colpa di via Paolo Fabbri. Però non guardo la partita, perché non conosco le regole e, to be onest, non me ne frega manco più di tanto. Amo solo quel genere di casino. Gioco allora a biliardo, tre partitine (Grazie Marianna, amore mio, mi hai insegnato te! Dio Svizzero, il nostro Club di P.ta Genova!). Qui i tavoli sono più piccolini rispetto i nostri e lo stesso le palline, che sono solo di due colori (più il nero, ovviamente). Con Pier ho vinto io, due autogol iniziali, sì, ma poi con grande ripresa ho fatto tre tiri della madonna. David (che si chiama come il cantante, Gray) mi ha battuta per uno scacco: avevo la mia gialla davanti il nero proprio davanti la buca. Poi ho insegnato a Ilaria a tirare e si è divertita un sacco! Qui berrei tutta la vita, fortuna che costa i soldi, non mi ubriaco neppure, mi fa male solo lo stomaco.
Piccola città io ti conosco, nebbia e fumo, non so darvi il profumo del ricordo, che cambia in meglio...
Il Pub inglese è meraviglioso ma per apprezzarlo bisogna discorrere con la gente del posto che sta lì tutti i santi giorni, dall'operaio all'impiegato, se entri solo per bere e non parli con nessuno, lo dico sinceramente, tanto vale starsene a Milano. Basta non andarci il sabato pomeriggio durante la partita...
Di Football.
Rugby esentato.
Mi dispiace soltanto che non capisco ancora bene cosa mi dicono, il loro accento è molto diverso da quello degli universitari (tra l'altro la maggior parte dei ragazzi che conosco sono tutti a Leeds per il Master...).
Assomigliano un po' ai nostri bar, quelli di quartiere o quelli di paese. Due signori oggi facevano il tifo per me quando giocavo. Avevano i denti completamente disfatti, erano identici ai leoni di mare di Stevenson. O meglio, come li ho sempre immaginati.
Capelli pochi, lunghetti e untuosetti, marcia la bocca.
E' tutto bellissimo, ho un sacco di amici, e la gente mi parla per strada. Gloria dice che quando cammina per strada con me ci dan da dire tutti. Dio Bestia, c'avrò il fascino della sciancata, che camino tutta storta! La verità è che son buffona, mi va di ridere e di far ridere e gli altri lo sanno prima che apra la bocca. Oggi uno m'ha chiamato Cabaret. Che Gust!
Cerco le notti e il fiasco, se muoio rinasco, finché non finirà!
giovedì 5 febbraio 2009
Manoscritto trovato in una bottiglia
"Sapevo che la strada sarebbe stata molto lunga, anzi lunghissima. Non ci sarebbe stata notte senza venti capricciosi, mi promise un inverno un marinaio, ma decisi ugualmente di partire.
Era ormai da tempo che sentivo raccontare che l'Arcipelago Malese contava ricchezze d'ogni specie e tipo, e in particolare nella sua parte occidentale.
Una volta giunta a Giava la strada sarebbe stata poi breve, anche se non meno insidiosa, ma esplorai finalmente le Piccole Isole della Sonda, da Bali a Lombok, Flores, Sumba e Timor sino a giungere alle Isole Tanimbar.
Trovai così, quasi per caso, antiche stampe di rara fama, libri antichissimi di grandissimo valore che i selvaggi serbavano gelosamente presso un tempio interamente di marmo che mi lasciò incredula per i suoi ragionamenti d'architettura.
Il tempio era quotidianamente custodito dai sacerdoti nativi di Sumbawa. Mi giunse voce che si dava peso ad una bizzarra credenza secondo cui le terre di Sumbava non inverdissero e quindi le popolazioni originarie di quel posto avevano l'acqua più pura in corpo e perciò erano meno inclini all'iracondia. In principio non capii neppure, poi scoprìi che per inverdire i selvaggi intendevano che quella strana terra non faceva ossidare il rame se questi veniva sotterrato. E per loro anche l'acqua contenuta negli ortaggi era più pulita.
Questo e altre mille storie ascoltai prima di notte davanti ai loro fuochi". Tante altre ne ascolterò. Per adesso prendo nota.
lunedì 2 febbraio 2009
The Devil Wears Prada
Ormai è il mio gradito tormentone della sera. Sì perché ho deciso di impararmelo a memoria for improve my english. Credo possa considerarsi il film tanto atteso in grado di sostituirsi a Pretty Woman diventando un'icona per molte giovani donne. Trend completamente diverso da quello di Cenerentola che ha avuto in un certo senso grande esplosione a cavallo degli anni '80; allora (come oggi) non c'era bisogno del principe e l'Almanacco recitava tutti i giorni lo stesso consiglio just do it (significativa citazione nel film con Vogue di Madonna). Questa è la storia di Andrea, brillante diplomata in cerca del primo impiego: il suo sogno è diventare giornalista ma viene contattata dalla celebre rivista di moda "Runway" e viene assunta come assistente della temuta Miranda Priestley. Un mondo apparentemente diverso dal suo aiuterà la ragazza a vedere le cose da un altro punto di vista per poi ritornare sui suoi passi, odissea più volte riletta e sentita classificabile tra i romanzi di formazione. Meravigliosa e ipnotica Maryl Streep, molto belle con abiti da capogiro le ragazze. Dovrei insistere sui dialoghi ma non resisto alla scena in cui Nigel sceglie i vestiti per lei: Dolce, Jimmy Choos, Manholo Blahnik, Nancy Gonzales, Narciso Rodriguez "...and now Chanel, you're in desperate need of Chanel." Da urlo le scarpe di Jimmy Choos...
Fatevi poi una ricerchina su Google su Patricia Field, così per curiosità, tanto per cultura generale, la Costume Designer... non vi dico nulla, anzi, come dice Paolo Fox, "non credete a me, verificate!" Ogni tanto il buon gusto prende qualche sfondone, tipo le borsette col marchio in vista... mhmm (arriccio il naso). Un po' da tamarretta, non trovate?
Ritornando a Pretty Woman, vedete che il fulcro attorno cui ruota il plot non cambia: sia Julia Roberts che "Andry" ci fanno giocare alle Barbie, si cambiano e si provano mille vestiti, tucchi, acconciature, cappellini, collane..., strana pulsione feticista delle bambine (e delle donne) di cambiare mille vestiti, giocare ad accostare colori, forme e stoffe diverse. Perché? Perché ogni nuovo abito è una nuova bambola forse, o meglio, con un'aurea diversa. E qual'è il motto della Barbie: essere sempre se stessa ma versatile, in qualsiasi situazione. Eppure pare non aver mai profferito parola... Quanto è stato detto alle nostre generazioni solo con un giocattolo. Sempre al femminile. Perché Big Jim non se l'ha mai cagato nessuno.
A proposito, gli uomini in sto film, a parte l'attore che fa Nigel (grandioso a dir poco) gli altri sono un salasso. Il fidanzato di Andry è brutto come il peccato che non lo migliora neanche a chiuderlo in una scatola (come dice la fulvi); è poi una specie di cafone che tiene il muso perché lei LAVORA e quindi non può andare alla sua FESTA DI COMPLEANNO?!? Trent'anni per gamba?!? Poi c'è Thompson che, devo ammettere, anche se il suo personaggio è molto stereotipato come latin lover (sembra un po' Gastone di La Bella e la Bestia) merita: però è troppo glam, la sciarpettina perenne è decisamente out, e tra un po' ha i colpi di sole anche sulle sopracciglia. No, non ci siamo proprio.
Il tim maschile migliore resta quello di Grey's Anatomy: tra Burke, il dott. Sheppherd e quell'altro belloccio (come diavolo si chiama... ) direi che potrebbero bastare come motivo sufficiente per guardare almeno una volta Grey's Anatomy.
Mauriziate...
Questa Marianna è per te (ma anche per la Berté): è vero che qui assomiglio alla Maurizia!?! Qui vedi l'intelligenza degli inglesi, Come ca... si fa a vendere gli occhiali col cartellino 'n tal mezz? Quando torno nel Continente andiamo a ritrovare la Berté e poi dobbiamo assolutamente rintracciare la nostra Maurizia...!
Grande S. che sei andato con la Maurizia. Ti stimo!
Com'è bello far l'amore da Trieste in giù (tu sei esclusa cara amica mia!)
Nadia Petris ti amo!
Ti voglio bene! Ti amo! Sei l'amica più terrona che ho!
In my shoes
-"Certo che la tua è una malattia...!"- mi dice Guglielmo ieri sera, dopo l'ennesimo acquisto di scarpe, -"Una malattia che hanno tutte le donne in buona salute!" mi sembra evidente, una gran bella malattia genetica, ovviamente caratteristica dominante, direttamente dai cromosomi materni. -"Perdonami, amore mio, se ti ho mentito dicendoti che un grande mobile per le scarpe sarebbe servito... per tutta la famiglia; perdonami, se ho bluffato, dicendoti che il Pax, cm 230x120, era non poi così diverso da una comune scarpiera salva-spazio, di quelle che le puoi infilare sotto il lavandino, in cui entrano a mala pena le scarpe da tennis e le ciabattine della piscina. Economiche, semplicissime da usare, dunque insignificanti.
Mami, Sorellina, Mari Fulvi, Mari Moret, Nadia terrona, Ele Fiora, Claudia, Teresa, Laura, Seri, Marti, Eli (bella), Eli, Sara F., Sarina, Sara Della Feli, Sari Brera, Anastasia, Biggo, Baby, Lalli Ancona, Perepè, Piripì, Peripì e Poppò, Maurizia Paradiso e Loredana Berté vi piacciono le mie nuove scarpe?
Visto, con Photoshop mi sono ritoccata i segni dei calzini alle caviglie! Figata!
Ieri sera poi ha nevicato. Verso le sette siamo andati a giocare a bowling, come alle medie, ha ricordato Olga; noi di Pesaro andavamo al Ledimar e loro a Gabicce Mare. Dopo due orette passate a lanciar palle ci siamo accorti che di fuori era tutto bianco.
sabato 31 gennaio 2009
Io ballo da sola (forse è meglio di no...)
Me la devo piantare di andare all'avventura per i locali la sera. Da sola. O meglio, il sabato pomeriggio verso le 17.30-18.00, che qua, tra l'altro, è già notte inoltrata: perché c'è il Football. Finché si tratta di incontrare dei pacifici settantenni preoccupati che la mia abitazione sia abbastanza vicina e che sia di ritorno a casa non troppo tardi (la domenica sera) è una cosa; il pub con i tifosi è un'altra. Entro in questo pub, Eldon, che il martedì diventa un pretesto per scambi interculturali tra studenti erasmus (non fate la battuta adesso...), e vedo soltanto uomini. Ubriachi. Non ricordo di aver mai finito una birra a quella velocità. In due si fiondano per offrirmi da bere "No, grazie", ovviamente!, parlano e non capisco un fico secco perché sbiascicano. Ai tre John la loro birra era avanzata e io avevo offerto loro i miei pistacchi! Qui mi sono presa maluccio. Poverini, magari non avrebbero mai fatto niente di male. Ma poi per fortuna è arrivato il gol, così sui miei tacchettini sono corsa di fila a casa.
Quando facevo la cameriera a Lambrate, se ci penso, lavoravo in un'alcova di delinquenti. Staccavo alle due di notte, quando Franco metteva su i video porno della cugina famosa Sonya Ice, con R. che mi veniva a prendere per andare a giocare a carte, o peggio, mi portava a qualche suo appuntamento in cui avrei dovuto dimenticare le facce dei presenti. Mi sembrava tutto un lungo racconto ispirato a Pulp Fiction, purtroppo morti compresi. Ma in quel caso, fortunatamente, non ho mai conosciuto nessuno personalmente, solo un figlio di tossici, appena nato per sua fortuna. Ero l'amica del "boss", mi volevano tutti bene, avevo la protezione di tutti, potevo girare nuda di notte ubriaca e fatta che nessuno mi avrebbe toccata con un dito. Il "boss" in realtà era solo un poveraccio, grasso e strabico, figlio di operai, orfano di padre, col fratello morto di cancro ai polmoni perché ripuliva con le polveri acide le facciate dei palazzi del centro. E fumava tre pacchi di Malboro rosse al giorno, rimanendoci un bel giorno secco. Mi piaceva però stare lì, in mezzo a loro e alle puttane (una solo): aveva di 17 anni, russa e bionda, gli occhi di ghiaccio; andava con "Geppetto", lo chiamavo così io, un nanerottolo di settanta anni e più con il riporto e i capelli tinti che mi diceva "io, a te, con due Viagra ti faccio vedere l'inferno!", "Sta' 'tento te sa 'cle pilluline, ch'an giorn a l'altr' ce 'rmani sech!" Povero Geppetto, che scassava i marroni col suo uovo in tegamino "né troppo cotto né troppo crudo", che tanto i cuochi egiziani della rinomata cucina sarda facevano come gli pareva a loro.
Geppetto diceva di essere un imprenditore, e se per caso lo sentiva Teresa "Ma che imprenditore di sta minchia, quello ha fatto il muratore tutta la vita!" Aveva due figli, mi pare, grandi, era rimasto vedovo e solo, così ebbe la bella pensata di portarsi in Italia sta ragazzetta russa. A lui è andata meglio di Ivo. Povero Ivo! Una sera si era portato in casa due ragazze conosciute chissà dove e il giorno dopo gli avevano fregato tutti i soldi della pensione.
Quante storie si dividevano tra le vie Saccardo e Conte Rosso. Ed io le conoscevo tutte. Mi sentivo un po' Polly Anna, ero l'anima santa del quartiere che quando la mattina usciva tutti salutavano. Poi le voci giravano anche su di me, perché di me non hanno saputo mai niente, a parte che facevo l'Università di Lettere (e per loro ero l'intellettuale - specie dopo la Vergine Cuccia - e avevo sempre l'ultima parola!), e le più accreditate erano che fossi omosessuale o che fossi la "donna" di R. per la cocaina. Se ci penso, un po' mi viene anche da ridere. Le pareti del bar non smettevano mai di mormorare... di D. che era omosessuale perché ha festeggiato un capodanno solo con una donna e non era successo niente; di T. che era lesbica pure lei perché non l'hanno mai vista con un uomo (ha 73 anni pure lei, magari sta bene per i fatti suoi!); di N. che lavora col padre che non gli da un soldo ma solo le bastonate; di M., un becchino della concorrenza sulla destra di via Saccardo, (morto anche lui, un anno fa, per un male strano) che andava con i travestiti...
Ecco che Rimembranze di Lambrate esisteva già come come film prima che Almodovar divenisse un regista di fama internazionale. Si sarebbe innamorato di C. che non si laureò mai in Giurisprudenza perché rimase incinta, cleptomane (di rossetti e libri, con una predilezione per il Diritto Penale) e di Silvia, alcolizzata delle case occupate, con un po' di figli, ignoti i padri, e di Matteo Sandrini, lo "scemottino" del quartiere, che nel bel mezzo di una accesa diatriba condominiale, tra demani e subappalti, prese parola perché i piccioni gli cagavano sul balcone.
giovedì 29 gennaio 2009
martedì 27 gennaio 2009
Go west (together)!
Ce li vedete, voi, una quindicina di ragazzi provenienti da tutto il mondo, cantare in coro Bella Ciao? Ieri sera, dopo tre pinte di ale, ho costretto tutti a cantare. Il tema era "che ognuno canti una canzone molto famosa del proprio paese". Ho ascoltato il finimondo di voci stonate, alterate da imbarazzi e alcoliche visioni... Poi, siccome era una festona internazionale, e c'erano un sacco di ragazzi con la faccia pitturata del proprio colore di bandiera, abbiamo iniziato a scambiarci le tinture. "Tutti quei tubetti lucenti erano di mille colori, e la pasta di tempera colorata all'interno doveva avere il sapore delle caramelle alla frutta e dello zucchero filato. Da quale colore comincio? Si chiese il bambino. Poi l'indecisione lasciò posto a un grande atto di coraggio che suggerì a Marchino di spremere quel tubetto sul suo piattino e di mescolarlo poi al magenta, uno splendido arancione! Da lì si stupì che la zona più gialla con un po' di cyan, ma appena appena, si faceva verde e allora sì che si entusiasmò Marchino! E giù, allora, a mischiare, annacquare, aggiungere e mettere colori di tutti i colori, e mischiare e annacquare, ancora a mischiare... Deve esserci stato poi un gran temporale su quel bel prato verde a cui Marchino aveva pensato, con la casetta sopra, gli alberi, il sole e qualche animaletto, perché inaspettatamente tutto si coprì di fango. Un gran bel marrone".
Domenica sera d'inverno (ormai martedì)
"Le nove di sera, domenica sera d'inverno, fa freddo c'è nebbia. In fondo alla strada si è accesa l'insegna Blue Garden". Canterà Baby Silver? C'è un pub vicino St. Mark, appena oltre il cancello. Non rientra negli itinerari degli studenti ed è frequentato da soli inglesi. Era tutto il giorno che me ne stavo in casa a lavorare e avevo voglia di una birra. Così ci sono andata. Very british style a cominciare dall'arredamento, sedie di legno, tavoli di legno, un tavolo da biliardo, un bimbetto sopra il tavolo da biliardo, tendine, bancone di legno (anche le tendine...). Ordino la mia birra, buona, corposa, ricca, fresca, leggermente amara. Chiara. Mi siedo al tavolo di legno col mio magazine (quindi only for women) a sfogliare le pagine. La musica che hanno sù è speciale, accresce il senso di beatitudine di questo posto. Si tratta di canzoni, non tutte per forza inglesi, molte americane, ballate soprattutto; altre sono canzoni molto famose come I will survive di Gloria Gaynor o Love to love my Babe di Donna Summer (fantastica...! Vorrei correre nella prima discoteca in cui la danno, grande reperto Ur-dance). Ogni posto ha la sua canzone speciale e arriva sempre, prima o poi, il momento in cui tutti si riuniscono a cantarla o a ballarla. Ed è accaduto prorio questo, una fila di uomini si è alzata per cantare la stessa canzone sollevando il polso e il bicchiere di birra. E' stato speciale...
Ho fatto poi amicizia con i "guys": John, John e... John. Grazie, San Quentin, 1968, neanche fossi un vino. Ho sollevato gli occhi, ho visto tre persone davanti a me e ho detto:"It's Johnny Cash!".
Due di loro sono scozzesi, l'altro irlandese (di nascita). Vivono e lavorano qui da almeno... 50 anni! Sono tre simpaticissimi signori ultra settantenni che si incontrano in questo pub tutte le domeniche. John (...) ha una mano scarabocchiata da tatuaggi sparsi, l'orecchino da galeotto a cerchio, spesso e un berretto con la visiera calcata sul naso così che per guardare deve sollevare la testa. John, invece (...), è un omone cicciotto con un grande anello al dito e, infine, l'ultimo John è il più anziano e non ci sente bene. Hanno insistito per offrirmi la birra e ho accettato. Davvero simpatici! Alla fine ho bevuto tre birre in tutto e temevo di aver esagerato poiché a breve un amico mi sarebbe passato a prendere per andare a una festa e, già che ci conosciamo da poco, non volevo fare brutte figure..!
"Bisogna divertirsi, è domenica sera, c'è da dimenticare la noia appesa e nera, c'è da dimenticare la favola che fu. Potere dire "vivo", sull'onda di un motivo, stringendosi una donna che non si vedrà più".
domenica 25 gennaio 2009
Ma quante belle figlie Madamadorè, ma quante belle figlie!
In realtà non vivo con un americano, due cinesi e una cinese: c'è un'altra ragazza (cinese).
Sorry, but I'd not distingued...
(E mi ero anche detta, però oggi che è truccata è molto più carina!)
Mi sa pure che è la ragazza dell'altro cinese.
Ho vinto un Involtino Primavera!
Una di loro, Tracy, è messa peggio di me con l'inglese e tutto ciò mi rassicura...
"Non ho un mastico di inglese, I don't speak so solo giusto qualche frase!"
"Ma perché non sono nato quà? Ma chissà..." diceva Claudio Baglioni. Non esageriamo. Comunque il cambio si mantiene stabile a 1.07, il che significa che ieri ho fatto buoni acquisti e potrebbe essere il momento giusto per pagare una rata dell'affitto. Però voglio aspettare ancora, da brava giocatrice d'azzardo. Nei vari blog di Borsa&Finanza circolano diverse voci. La cosa sorprendente è che sembrano modellati attorno una vera e propria fabula in cui tutti i personaggi sono d'accordo tranne uno e quest'ultimo cambierà inevitabilmente le sorti dell'intreccio, "I marinai iniziarono ad agitarsi, erano settimane che non soffiava un vento così e presto tutti quei nodi li avrebbero consegnati alla costa. La prua sembrava partecipe di quella contentezza con i suoi lunghi baffi, anche se in disparte il Capitano se ne stava in silenzio, guardando all'orizzonte, mentre alcuni marinai abbisciavano la cima in ampie spire".
Avranno ragione i marinai o il Capitano? Dipende dal libro. Il Capitano però ha quasi sempre ragione. L'importante è che non muoia da eroe.
Quale sarà l'esito di tutta questa storia..? Un imprenditore dovrebbe comprare immobili su immobili in questo periodo ma per forza di cose gli imprenditori sono al verde. E quindi, morale della favola, la crisi viene incontro a me soltanto. "Prego, favorisca!" disse in una notte d'estate la Gradisca.
giovedì 22 gennaio 2009
Leeds è una favola, l'universo erasmus è una meraviglia e il cambio sterlina/euro è sceso all' 1.0699. All'improvviso tutto è cambiato, like the english weather... Sono appena tornata da una festa con i compagni erasmus in una discoteca che però ha dato musica parecchio noiosa. Devo ammettere che mi aspettavo un sound più particolare, più sofisticato e più duro. Non che avessi in mente cose tipo l'hardcore (che è sì tipicamente nordica ma anche tipicamente olandese) ma almeno una tecno elaborata di quelle tutto-synth o una dance più corporea, tipo i pezzi che montava Francis Grasso negli anni d'oro dell'acido. In ogni caso l'Inghilterra resta la patria storica di God Save The Queen, che non sarebbe mai esistita (forse) senza la Thatcher e la crisi interna, seppure si trattava anche quello di un genere importato, made in Usa. Appunto, forse con o senza Thatcher. Eppure quello che una volta era questione di latitudine, oggi è scomparso: non sembra esserci alcuna differenza tra ragazzi provenienti da ogni parte del mondo. (Che studiano all'università). Brandon, mio compagno di appartamento, viene dal South Carolina e mi ricordava la canzone Gasolina che in Usa è stata per un periodo un tormentone, a sentir lui, allo stesso modo che in Italia, ho ribattuto io. Non in tutte le discoteche però, a Milano forse la davano nelle discoteche tipo il Magika o tipo Colosseo a Pesaro e dintorni e di sicuro ha bombardato la radio. Devo confessare però che ho sempre nutrito una certa simpatia per il Magika. Ricorderò sempre il venerdì di, ormai, cinque o quattro anni fa, con Nadia, Stefano e Gaetano in cui dopo avere chiuso le portiere dell'auto mi accorgo, alzando gli occhi, che la "K" si era fulminata: era Magi a! Ho una certa stima del Magika perchè in un certo senso è una discoteca "libera" in quanto "sfigata". Perchè i Dj scratchano l'inscratchabile tipo la rima Ariosto/posto di Venditti, per dirne una, e tanto altro bric à brac da giornalaio sul lungo mare che, accanto al Resto del Carlino e a un libro di Cohelo, tiene I più grandi Successi, venduti ad un prezzo ovviamente stracciato.
mercoledì 21 gennaio 2009
E così i Malamonroe vanno a Sanremo. Bravi. Bravissimi. Me la ricordo io, la Fiorani; la Marianna aveva organizzato la festina di compleanno nello scantinato di casa sua, con la nonna Ube che portava le patatine e "l'aranceta te basta? Marianna! Marianna! Marianna: te basta l'aranceta?". Poi i compagniucci ben composti, le ragazze con le Bebè e la cassetta di Festivalbar sullo stereo che quando finiva anche il lato B si metteva su Radio Veronica... E la Fiorani se ne stava in piedi, educata e sorridente, un po' cialdona come me, la Marianna e la Romina; ma almeno la Fiorani il moroso ce l'aveva...! Noialtre se, per avventura, ci veniva dietro qualcuno era sempre in segreto. Quindi manco la soddisfazione.
Quanti anni avevamo? 15, 16 anni...
E adesso che donne che siete diventate!
Sarà l'aria bona d'Urbin... ancha se da malè prima o dopo sem git via tott!
Mi commuovo quando vi penso. E lo stesso vale per tutta la VE, sezione Animazione.
Ma è tutta colpa di Leeds, sennò...!
Ho avuto anche paura che cadesse l'aereo oggi... Ecco, io son rimasta cialdona. Tre volte ho pianto oggi. Con Guglio 7/8.
St. Mark Residence, dove attualmente risiedo, nessuno sa cos'è qui a Leeds; si nasconde in una fitta boscaglia di casettine tutte uguali (altro che le Cinque Torri a Pesaro!), con porticine e cancellini che si aprono e portano ad altre porte e porticine. Entrando soltanto per la porta principale si sente un fortissimo odore di curry cucinato, un odore acre e abbastanza repellente che marcisce mano a mano che si sale e si arriva al mio appartamento. La moquette è nera dal lerciume, in bagno c'è il fango per terra e il secchio, con l'intramontabile Mocho Vileda (essenza massima dell'anti-igiene), contiene acqua stagna, così che piccole e graziose alghe e altri numerosi organismi monocellulari possano proliferare.
E non devo piangere?
Ammetto di essere triste, oggi, quassù, primo giorno così lontana da casa.
Ricordo quel compleanno e vedo tutta la strada fatta.
Lascio finire la canzone di Anna Oxa del lato B, ormai si è confusa con il rumore dei tir sulla via Flamiania, appena sopra lo scantinato.
Iscriviti a:
Post (Atom)