sabato 7 marzo 2009

Di quelli che la notte

















What night, what terrific birthday! La discoteca (disco-pub, meglio) era grandiosa! Finalmente un locale con della bella musica. Perché il Subculture mette l'hardcore mi hanno detto. Questo posticino è invece un cantuccio speciale. E sono tutti inglesi! E abbiamo conosciuto (finalmente!) gli inglesi. Perché era il mio compleanno e ci si poteva permettere di essere scemi (solo col compleanno infatti...). Tutta la musico che adoro era lì!!!
E allucinata dal verde smeraldo di questa terra di un cielo grigio senza ombre "Ian Curtis ti vedo ovunque!"
Anche le ragazze. Ne ho vista una, giusto l'altro giorno, era Ian Curtis con le tette. E i capelli lunghi, biondi, ondulati.
Ho comprato degli abiti favolosi qua, dove JDL costa poco, non come da noi. Il mio abitino XS blu, con le stringhe di tulle e fibre elastiche sulla schiena; le calze sono un Max Mara di stock quindi £ 2,00 e le scarpe gli stivaletti grigi a £ 12,00. Com'ero rocker l'altra sera!
E non so se era l'ubriacatura ma ho passato almeno mezz'ora a spiegare a un inglese la storia della musica punk nel suo paese. Come si fa!!?! Se un inglese mi chiedesse "Do you know Albano? Mina? Nada? I CCCP? Gli Equipe 84?" Sì, li conosco!!! Io non dico di sapere la storia totale, ma un pochettino... Capisco che è raro vedere chi si legge in spiaggia un libro intitolato AnarkoPunk, specie poi se usi le fiale dell'Arval per abbronzarti...
Io non sono un'esperta di musica. Ma tanto, e tanto ancora sto imparando, grazie alla musica.

giovedì 5 marzo 2009

Porno Pop-Porno... Genio mica tanto!

Stavo pensando ad un possibile video per John de Leo. Guardo allora i vecchi film, alcuni effetti semplici ma speciali. L'importante è essere cauti nello scegliere le proprie linee perché se l'antico mito sovrasta il nuovo lavoro irrompendo con tutta la sua carica iconografica si rischia allora di fare un lavoro vintage, quindi ovvio e banale, al sapore di naftalina.
Meglio allora i video-clip di travestiti tedeschi che cantano su uno sfondo viola con attorno una corona di fiori cantando in italiano (bisogna aspettare la seconda strofa perché si capisca che stanno cantando in italiano...).
Bisogna seguire l'esempio de il Genio che hanno fatto fare un video totalmente ispirato a Vivre sa vie di Jean-Luc Godard, che allora, preferisco vederlo come un'intera citazione. Ed è così sicuramente, se proprio vogliamo fare filologia del video-clip. Perché è identico all'originale (in tutto e per tutto) e perché Godard è troppo famoso e perché Vivre sa vie è un cult; e perché lei in un punto preciso fa un riferimento bello chiaro, quando canta "guardandomi (negli occhi)" con la "r" moscia: alla francese.

mercoledì 4 marzo 2009

New Blood






















L'altro giorno al corso di Film Music abbiamo fatto lezione su The Saturday Night Fever. Che film grandioso. Di un'energia unica! La dance, la musica dance!!! Bee Gees, gli Abba... Con le scritte in rosso sullo sfondo: che l'idea quella di presentare il film con la presentazione dei pezzi!
Sto leggendo qua e là un po' di riviste di musica. Questa settimana "Artrocker" presenta una manciata di giovani artisti che vogliono entrare nel sistema della musica. E sono molto interessanti. La rubrica, New Blood, ha i Micron 63, Esser, i Casio Kids e i Chew Lips. I primi fanno musica strumentale, elettronica convulsa senza melodia; dall'altro lato Esser è stato paragonato a Phil Collins come artista pop e lui nega. Purtroppo non sono riuscita ad ascoltarlo. Mi sono piaciuti molto sia i Casio Kids che i Chew Lips. I primi fanno una musica molto calda e agitata, percussioni molto ritmiche e qualche accordo semplice che si ripete, creando molto spazio tra il suo ripetersi e le percussioni. E' una musica da disco-pub o discoteca ancora meglio. Nei Chew Lips è una ragazza a cantare, con una bella voce, e se anche loro restano appesi alla base ritmica del remixed
Che dire, Bravi!

lunedì 2 marzo 2009

"Unknown Pleasures"















Gita fuori porta a York. Carina, piccolina; tanti negozi, tante idee. Una scampagnata piacevole con gli amici. Ma farò di meglio. Attendo la stagione mite. Un mio grande desiderio dal principio di questa esperienza è ripercorrere la storia della musica del fatidico '77. Neanche a dirlo, domenica mattina conosco un ragazzo alla fermata del treno. Aveva i capelli lisci, lunghi appena sopra le spalle e le gengive un po' ritirate. Era simpatico e aveva con sé un cagnetto, un incrocio (forse) tra un pechinese e un bassotto, secondo Pier, di nome Sidney. Poi ci ha raccontato di averne a casa un altro, femmina: ebbene si chiamava Nancy. Come sprofondare nel giro di pochi secondi in tutta l'Inghilterra tatcheriana dei Sex Pistols, Joy Division, Slaughter & The Dogs, The Fall, V2, The Negatives, Buzzcocks... Alcune tragedie, diventate poi mito. E come si può non ricondurre tutto questo al gothic? Non mi riferisco tanto al goth punk, o all' heavy metal che per certi versi si rifanno al gotico nella maniera più banale e posticcia diventando altro, più simile semmai all'hard rock anche se con una coscienza totalmente diversa. Qui si tratta di vero spirito gotico closer ed intimo. Vaghi timori, malinconie devastanti senza un'origine evidente, l'inquietudine più nervosa (nevrotica) e nevrastenica, tanto per fare un giro di sol, che i grandi romanzi di genere hanno ricondotto alla superstizione religiosa, fantasmi e incantesimi. E allora mi vedo Ian Curtis, in un fantasma di tanti anni fa, col suo viso scarno dagli occhi celesti, aggirarsi ramingo e senza pace nei dintorni di Cheshire e Macclesfield, fino Manchester, la grande città che l'ha ammaliato e lo ha fatto perdere completamente. Fascino e perdizione di quel che resta di una città industriale. 
Ti riconosco nei rami piegati e nelle lapidi grigie piantate nel verde più verde che mai.