martedì 27 gennaio 2009

Domenica sera d'inverno (ormai martedì)


"Le nove di sera, domenica sera d'inverno, fa freddo c'è nebbia. In fondo alla strada si è accesa l'insegna Blue Garden". Canterà Baby Silver? C'è un pub vicino St. Mark, appena oltre il cancello. Non rientra negli itinerari degli studenti ed è frequentato da soli inglesi. Era tutto il giorno che me ne stavo in casa a lavorare e avevo voglia di una birra. Così ci sono andata. Very british style a cominciare dall'arredamento, sedie di legno, tavoli di legno, un tavolo da biliardo, un bimbetto sopra il tavolo da biliardo, tendine, bancone di legno (anche le tendine...). Ordino la mia birra, buona, corposa, ricca, fresca, leggermente amara. Chiara. Mi siedo al tavolo di legno col mio magazine (quindi only for women) a sfogliare le pagine. La musica che hanno sù è speciale, accresce il senso di beatitudine di questo posto. Si tratta di canzoni, non tutte per forza inglesi, molte americane, ballate soprattutto; altre sono canzoni molto famose come I will survive di Gloria Gaynor o Love to love my Babe di Donna Summer (fantastica...! Vorrei correre nella prima discoteca in cui la danno, grande reperto Ur-dance). Ogni posto ha la sua canzone speciale e arriva sempre, prima o poi, il momento in cui tutti si riuniscono a cantarla o a ballarla. Ed è accaduto prorio questo, una fila di uomini si è alzata per cantare la stessa canzone sollevando il polso e il bicchiere di birra. E' stato speciale... 
Ho fatto poi amicizia con i "guys": John, John e... John. Grazie, San Quentin, 1968, neanche fossi un vino. Ho sollevato gli occhi, ho visto tre persone davanti a me e ho detto:"It's Johnny Cash!".
Due di loro sono scozzesi, l'altro irlandese (di nascita). Vivono e lavorano qui da almeno... 50 anni! Sono tre simpaticissimi signori ultra settantenni che si incontrano in questo pub tutte le domeniche. John (...) ha una mano scarabocchiata da tatuaggi sparsi, l'orecchino da galeotto a cerchio, spesso e un berretto con la visiera calcata sul naso così che per guardare deve sollevare la testa. John, invece (...), è un omone cicciotto con un grande anello al dito e, infine, l'ultimo John è il più anziano e non ci sente bene. Hanno insistito per offrirmi la birra e ho accettato. Davvero simpatici! Alla fine ho bevuto tre birre in tutto e temevo di aver esagerato poiché a breve un amico mi sarebbe passato a prendere per andare a una festa e, già che ci conosciamo da poco, non volevo fare brutte figure..!
"Bisogna divertirsi, è domenica sera, c'è da dimenticare la noia appesa e nera, c'è da dimenticare la favola che fu. Potere dire "vivo", sull'onda di un motivo, stringendosi una donna che non si vedrà più".

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