sabato 21 febbraio 2009

Sanremo, Sanremo, Sanremo!


Come dimenticarsi di quel Sanremo 2001 che ha fatto conoscere i Quintorigo all'Italia! Che nostalgia, che magnifica apparizione. Parteciparono con Bentivoglio Angelina! un pezzo davvero formidabile oltre che indimenticabile. Sì perchè i Quintorigo, con John De Leo (prodigio della natura...), front-man del gruppo, facevano musica colta: e non solo dal punto di vista musicale. Base jazz, violini taglienti come i clavicembali del Kantor, la voce di Leo era un intero film di Tim Burton con addosso il frack di Fred Buscaglione, il testo un reading di Stefano Benni. Troppo, troppo per un'Italia che ama Albano, che vuole Albano e compra i suoi vini. Se un giorno girerò mai un film vorrei John De Leo al mio fianco. (Poi Domenico-Domez e Luis-Rosati tenetevi pronti che 'ste 'state si lavora!)
Adesso il gruppo non esiste più. John De Leo continua la sua sperimentazione con profitto e interessantissimi risultati. Nelle interviste registrate la sua voce e il suo accento romagnolo ricordano con immensa dolcezza gli intervistati da Pasolini in Comizi d'Amore, come se la sua voce fosse metallica di natura e anche al naturale vibra come in un microfono. Quell'uomo è un genio, è un artista completo, nel senso rinascimentale del termine. Oppure, ricordate Grigio? Che pezzo! Non puoi non innamorarti di quella voce su quelle note. Come il Vincenzo Vivaldi, di casa Radcliffe, che si invaghì di Elena di Rosalba solo sentendo il suo canto nella chiesa di San Lorenzo a Napoli, forse sotto gli auspici di Boccaccio e di Fiammetta che proprio in quella chiesa si accese il loro amore...  Grigio vagabondare, nella ragione niente soluzione... Ah, l'ironia non ci prende alla sprovvista è come una pioggia estiva che ci bagna in mezzo al mar! Che ci guarda naufragar, che m'è dolce naufragar, che ci guarda naufragar!



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